Le misure di contrasto al nuovo coronavirus, in molti Paesi, prevedono l'utilizzo di nuove tecnologie che assumono un carettere di sorveglianza dei cittadini. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ammonisce, a fronte della pandemia, i diritti umani devono essere tutelati e la crisi in atto non deve essere sfruttata per imporre misure repressive, dando spazio al populismo e all'autoritarismo etnocentrico.
La pandemia Covid 19 ormai è presente in quasi tutti i paesi del mondo. Dovremo convivere molto a lungo con il virus, con le sue mutazioni e gli eventuali ceppi. I governi devono restare vigili e potenziare sanità e ricerca pubblica, e soprattutto mantenere costante attenzione per il rispetto dei diritti civili e sociali. La popolazione a livello globale sta affrontando misure restrittive e limitazioni ai diritti fondamentali senza precedenti e mai viste nei paesi democratici. I confini legali vengono ogni giorno messi in discussione come retaggi del passato che impediscono un'efficace lotta al virus. Gli strumenti introdotti nella sanità pubblica per monitorare il quadro clinico delle persone assumono un carattere di sorveglianza dei cittadini. Lo stesso contact tracing, anche se compiuto personalmente dagli operatori sanitari, è una forma di controllo, un’indagine approfondita sui comportamenti, le abitudini e i contatti del singolo individuo. Le democrazie si trovano di fronte a fortissime pressioni per aumentare la loro capacità di sorveglianza elettronica, al fine o con la scusa di impedire il diffondersi dell'attuale e delle future pandemie. Devono però mantenere centrale il rispetto dei diritti umani e la crisi in corso non deve essere sfruttata per imporre misure repressive. Questo il monito che arriva dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che in un video messaggio ha osservato: ''Abbiamo visto come il virus non discrimini, ma il suo impatto lo fa eccome, esponendo maggiormente le persone impegnate nei servizi pubblici''. È “inaccettabile”, ha aggiunto, che i Paesi possano mancare di rispetto dei diritti umani in questa crisi. Il segretario generale dell'Onu ha poi notato un effetto sproporzionato dei discorsi d’odio, il fatto che siano colpiti i gruppi più vulnerabili e i rischi di risposte concentrate sulla sicurezza che potrebbero compromettere la risposta sanitaria. Gutteres ha affermato inoltre che la minaccia è il virus e non le persone ed esortato i governi a essere più trasparenti, reattivi e responsabili. E soprattutto a evitare misure repressive per scopi che nulla hanno a che fare con la pandemia.
Corrado Cimador