L'attuale vicepresidente statunitense, Kamala Harris, sarà l'unica candidata democratica alla votazione virtuale per la nomination, che si terrà dal 1o al 5 agosto. Lo ha reso noto il Comitato nazionale del partito, dopo che sono scaduti i termini per gli eventuali sfidanti per raccogliere le firme necessarie e comparire nella roll call. Harris si è già assicurata verbalmente l'impegno di 3.923 delegati, ben oltre il quorum necessario per diventare la candidata del partito alla presidenza.
Nel suo comizio ad Atlanta, Harris ha attaccato l'avversario, il repubblicano Donald Trump, paragonandolo nuovamente a truffatori e predatori sessuali, ma anche per la prima volta sull'immigrazione. La leader dem ha promesso di rilanciare "l'accordo sul confine che Trump ha ucciso in Congresso" perché "non gli interessa la sicurezza del Paese, ma sé stesso". E quando Harris ha contrapposto il suo passato da procuratrice ai processi contro il suo avversario, la folla ha gridato in coro "in galera, in galera!", la stessa frase che gridavano i fan di Trump contro la sua ex rivale, Hillary Clinton.
Un nuovo sondaggio Reuters/Ipsos rivela intanto che, dopo l'uscita di Joe Biden dalla corsa alla presidenza, Harris sarebbe in testa di un punto rispetto a Trump: il 43% degli interpellati sostiene Kamala Harris, mentre l'ex presidente ha l'appoggio del 42% dei partecipanti al sondaggio. Harris perde quindi un punto percentuale rispetto alla scorsa settimana, risultato invariato invece per Trump.
Un secondo sondaggio di Harvard CAPS attribuisce invece a Trump tre punti di vantaggio su Harris, 48 a 45%; inoltre Harris registra un salto di nove punti nel favore generale degli elettori.
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