Foto: Pixabay
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Tutto è iniziato con la frase “il bianco attacca il nero”, usata durante un video caricato su YouTube che vedeva protagonisti il croato Antonio Radić e il gran maestro giapponese Kikaru Nakamura. Si trattava forse di riunione di suprematisti internazionale che istigavano alla lotta razziale? Niente affatto la frase all’apparenza razzista era in realtà un’innocua espressione detta davanti a milioni di seguaci di questo canale internet specializzato nel nobile gioco degli scacchi.

Purtroppo, però, l’algoritmo utilizzato da YouTube non è ancora in grado di rilevare le sfumature del linguaggio umano e davanti a questi termini all’apparenza politicamente scorretti ha deciso di oscurare il canale per 24 ore. Un episodio avvenuto lo scorso 28 giugno ma che è stato reso noto in questi giorni in uno studio pubblicato da due ricercatori del Language Technologies Istitute della Carnegie Mellon University in Pennsylvania, che hanno deciso di indagare le manchevolezze di questo tipo di sistema di controllo, concentrandosi proprio sui canali dedicati agli scacchi dove lo scontro tra bianchi e neri la fa da padrone.

La conclusione è stata, come ci si poteva aspettare, che l’utilizzo di un’intelligenza artificiale è fallacie nella ricerca di frasi e insulti razzisti online, visto che per ora non sembra essere ancora in grado di discernere l’utilizzo effettivo che viene fatto di alcuni termini, con il rischio, come in questo caso, di bloccare canali il cui contenuto è in realtà totalmente inoffensivo.

Barbara Costamagna