L'incendio è scoppiato verso le 4:00 del mattino di venerdì, ora locale, le 19 di giovedì secondo l'orario del Centro-Europa, quando alcuni dei fedeli erano già presenti alla sinagoga di Melbourne, l'arrivo di altri era atteso circa un'ora più tardi. Le fiamme si sono propagate nella maggior parte dell'edificio, i vigili del fuoco però sono riusciti rapidamente a domare il rogo. Non si segnalano vittime, una persona è rimasta ferita secondo quanto riporta la BBC ed i danni sono ingenti.
Secondo testimoni, i due sospettati, mascherati, hanno versato nella sinagoga dei liquidi altamente infiammabili per causare il maggior danno possibile.
"Riteniamo che si tratti di un atto doloso", ha detto l'investigatore Chris Murrey. "Crediamo che fosse mirato. Ma non sappiamo il perché", ha aggiunto.
Il capo del governo australiano, Anthony Albanese, ha condannato l'attacco e affermato che la polizia federale aiuterà lo stato di Victoria nelle indagini. "Questa violenza, intimidazione e distruzione di un luogo di culto è oltraggiosa", ha detto Albanese. Ha poi avvertito che l'attacco ha messo a rischio vite umane ed era chiaramente finalizzato a intimidire la comunità. "Non c'è posto per l'antisemitismo in Australia", ha dichiarato ancora il primo ministro.
I leader della comunità ebraica in Australia hanno affermato che l'attacco è un riflesso del crescente antisemitismo in Australia. "Nessuno nella comunità ebraica è sorpreso. Sapevamo che sarebbe successo", ha detto il presidente del Consiglio ebraico australiano.
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