Annunciando il provvedimento di clemenza nei confronti del figlio, il leader della Casa Bianca ha sottolineato come le accuse contro Hunter Biden fossero motivate politicamente e parte del tentativo degli avversari di danneggiare la sua presidenza. "Nessuna persona ragionevole che esamini i fatti può giungere ad altra conclusione se non che mio figlio è stato preso di mira solo perché è mio figlio", ha detto il presidente in una nota ufficiale. Una decisione che rappresenta un'inversione di rotta rispetto alle precedenti affermazioni, nelle quali aveva escluso qualsiasi intervento nelle questioni giudiziarie del figlio per rispetto dello stato di diritto.
Durissime le reazioni sia a livello nazionale che internazionale. Il presidente eletto Donald Trump si è espresso tramite i social media con il suo consueto tono polemico, evidenziando come il leader della Casa Bianca sia un esempio di abuso ed errore giudiziario e insinuando come la decisione si astata ritardata per evitare che influisca sulle elezioni. Marjorie Taylor-Greene, esponente repubblicana alla Camera dei rappresentanti, ha invece interpretato l'atto come una tacita ammissione della colpevolezza di Hunter Biden. Sul piano internazionale, Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo ha definito la decisione di Biden come "una presa in giro per la democrazia". La mossa di Biden ha gettato un’ombra sull’eredità politica del presidente, che aveva promesso di segnare una netta discontinuità rispetto al predecessore Donald Trump, spesso accusato di abuso di potere. Mentre i suoi sostenitori lodano l’atto come un gesto di umanità verso un figlio riformato dopo anni di dipendenze, molti altri lo interpretano come un esempio di favoritismo e corruzione. Concludendo il suo mandato tra le polemiche, Joe Biden si prepara ora a lasciare il palcoscenico politico con una decisione che probabilmente continuerà a dividere l'opinione pubblica. La vicenda, che intreccia giustizia, famiglia e politica, rimarrà infatti nella storia come un capitolo controverso della sua presidenza
M.N.