La giornata internazionale della birra, istituita ufficialmente a partire dal 2007, cade anche quest’anno il primo venerdì di agosto, per celebrare una delle bevande più apprezzate e prodotte al mondo.
La storia della birra è più che millenaria: una bevanda fermentata a base di orzo e luppolo veniva prodotta già in Mesopotamia, settemila anni fa, sul territorio che corrisponde all’attuale Iran, dove sono stati trovati dei resti su delle antiche brocche, mentre una poesia sumera composta 3900 anni fa si riferisce esplicitamente alla birra e alla divinità che ne proteggeva la produzione.
Attraverso i millenni la birra è stata prodotta con diversi metodi fino ai giorni nostri: viene distribuita in tutto il mondo in una serie di produzioni e varianti pressocché infinite e il consumo è costantemente in aumento. Negli ultimi anni sono nati in molti paesi europei birrifici artigianali, che hanno contribuito a diffondere la cultura della birra di qualità ma anche del bere responsabile.
Il paese che consuma più birra in termini assoluti è naturalmente la Cina, con più di 36 milioni di litri l’anno, ma guardando al consumo pro capite la testa della classifica si trasferisce in Europa, dove svetta la Repubblica Ceca con 181 litri per ogni abitante ogni anno. Il paese ha avuto il primo museo della birra, che considerata un tesoro nazionale, e stacca nettamente la seconda classificata, l’Austria, dove si consumano quasi 97 litri a persona, seguita da Polonia, Romania e Germania, con cifre molto simili.
La Slovenia è al diciannovesimo posto, con un consumo di quasi 70 litri pro capite all’anno, di poco superiore alla media mondiale di 63. L’Italia, paese che sembra ancora preferire il vino e dove la cultura della birra si sta ancora facendo largo, è al di sotto della media, al 42 esimo posto, con 31 litri pro capite consumati ogni anno.
Alessandro Martegani