Dopo 4 anni per la prima volta dall'inizio della pandemia Covid-19, la Cina riapre il monte Everest dal Tibet agli scalatori ma con regole più severe dettate dalla China Tibet Mountaineering Association.
Come per esempio l'obbligo per gli alpinisti indipendenti di avere una guida e permessi ridotti per i percorsi più impervi. Misure restrittive che puntano ad aumentare la sicurezza degli escursionisti che vengono da tutto il mondo.
Con i suoi 8848,85 metri di altezza l'Everest rientra nelle cosiddette Sette vette del pianeta. Il monte è situato nella catena dell'Himalaya, al confine fra Cina e Nepal.
Il tragitto settentrionale verso la vetta del monte Everest, che parte dal Tibet, è un'alternativa preferita da molti scalatori al più noto percorso meridionale, sul territorio del Nepal.
Il monte Everest sta diventando molto popolare tra i turisti nonostante i prezzi sempre più alti.
I prezzi stanno infatti salendo alle stelle, per salire sull'Everest dal versante Nord si paga tra i 40.000 e i 50.000 dollari. Molto più costoso che farlo dal versante Sud.
Per scalare la vetta più alta del continenet asiatico e della Terra, sarà inoltre obbligatorio portare con sé sacchetti biodegradabili con l'obiettivo di evitare che gli escursionisti lascino le loro deiezioni nella natura, inquinando il monte più famoso del mondo. Una nuova regola che è stata stabilita dalle autorità nepalesi lo scorso marzo.
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