La Corte ha indicato che vi è sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie contro Israele e ha chiesto al Governo di Tel Aviv di prendere tutte le misure per prevenire qualunque genocidio a Gaza, la garanzia con effetto immediato che le sue forze non commettano nessuno dagli atti previsti dalla Convenzione e misure per punire coloro che incitano al genocidio dei palestinesi, in quanto questi ultimi sembrano costituire un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso distinto e quindi un gruppo protetto ai sensi dell'articolo 2 della Convenzione sul Genocidio. La Presidente Donoghue ha inoltre ordinato a Israele di riferire alla Corte entro un mese e ha affermato che devono essere adottate misure per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia. La Corte ha contestualmente chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi israeliani che sono ancora nelle mani di Hamas a Gaza. La Corte ha intimato Israele a consentire immediatamente e in modo efficace l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia, in particolare la fornitura dei servizi di base e dell'assistenza necessaria, e ha obbligato Israele ad adottare ulteriori misure per proteggere i palestinesi, ma non ha ordinato di porre fine alle operazioni militari nell'area. La decisione dei Giudici dell'Aia sicuramente solleverà parecchie polemiche e potrebbe avere esiti imprevedibili. Nel frattempo proseguono i colloqui tra lo Stato ebraico e Hamas per raggiungere una tregua che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi.
Franco de Stefani