Atmosfera rovente a causa della proposta francese di adesione della Macedonia all'Europa al parlamento di Skopje. L'opposizione di governo e i manifestanti continuano a protestare. Ripreso al parlamento il dibattito sulla proposta modificata di Parigi diretta a superare la disputa storico-identitaria con la Bulgaria. E' difficile fare previsioni sulla conclusione del dibattito e il voto in aula, che dira' in modo definitivo se sara' accettata o meno la proposta. Il documento e' gia' stato accettato da Sofia, che ha tolto il veto sull'apertura del negoziato di adesione di Skopje e anche dal governo e dal Presidente macedoni. La strenua resistenza continua da parte dell'opposizione conservatrice e nazionalista, che considera la proposta contraria agli interessi nazionali macedoni. Per questo stanno proseguendo da una decina di giorni manifestazioni di protesta a causa delle quali sono mobilitate ingenti forze di polizia. L'opposizione ha definito il Premier Kovačevski traditore disposto a vendere il paese, la sua identita', la sua storia e la sua lingua. Al parlamento macedone e' intervenuta la Presidente della Commissione Europea Von Der Leyen lanciando un appello ad accettare la proposta francese, che non mette in pericolo in alcun modo l'autonomia e l'identita' nazionali e che consente la rapida apertura del negoziato di adesione. Per l'adozione del documento e' sufficiente la maggioranza semplice in parlamento, vale a dire 61 deputati sul totale di 120. Sulla carta i voti ci sono ma vi e' incertezza sulle numerose assenze legate al Covid e ad altri impedimenti.
Franco de Stefani