La risoluzione - che chiedeva di sostenere specificamente l'invio degli investigatori dell'Opac a Duma per indagare il presunto attacco chimico - ha ottenuto 5 voti a favore, 4 contrari e 6 astenuti, quindi non ha raggiunto la maggioranza di 9 sì, il veto degli Stati Uniti non è stato necessario. Prima del voto l'ambasciatore di Mosca al Palazzo di Vetro, Vassily Nebenzia, ha confermato la disponibilità di Mosca "a facilitare il lavoro degli investigatori sul terreno. Questa è un'iniziativa strettamente pratica, ed è la priorità ora", ha aggiunto.
In precedenza, il Consiglio di Sicurezza Onu aveva bocciato una prima bozza di risoluzione della Russia sull'istituzione di un'inchiesta per indagare sui presunti attacchi con armi chimiche. Soltanto 6 i voti a favore del testo. Mosca ha proposto di affidare l'indagine agli investigatori dell'Opac - Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche - che poi avrebbero dovuto riferire i risultati dell'inchiesta al Consiglio di Sicurezza Onu che quindi poteva attribuire la responsabilità.
Già prima la Russia aveva posto il veto alla bozza di risoluzione degli Stati Uniti per l'istituzione di un nuovo meccanismo d'inchiesta indipendente sull'uso delle armi chimiche in Siria. 12 i voti a favore, 2 i contrari, tra cui il veto di Mosca; astenutasi invece la Cina. "E' un giorno triste per il Consiglio di Sicurezza, per il regime di non proliferazione e soprattutto per la popolazione di Duma", ha affermato l'ambasciatrice britannica al Palazzo di Vetro, Karen Pierce.
Intanto l'Opac ha reso noto che presto invierà in Siria un gruppo di esperti per indagare sull'attacco su Duma. Washington ha accusato dell'accaduto il regime di Damasco che però ha sempre negato di essere coinvolto nell'attacco ed aveva invitato gli esperti a visitare la zona colpita.