Un uomo di 75 anni è stato spinto a terra da due agenti della polizia di Buffalo, negli Stati Uniti, nel corso delle manifestazioni di protesta per la morte dell'afroamericano George Floyd. L'anziano è stato portato in ospedale in gravi condizioni, dopo aver sbattuto la testa contro un marciapiede. I due agenti sono subito stati sospesi dal servizio, senza stipendio. Nelle immagini girate e pubblicate online, si vede il 75enne avvicinarsi a un gruppo di agenti in tenuta antisommossa; un poliziotto lo spinge con un bastone e un altro con la mano e l'uomo cade all'indietro e sbatte la testa ferendosi gravemente. A New York nelle ultime ore sono state arrestate oltre 270 persone, con le proteste che si sono protratte ben oltre le otto di sera, ora di coprifuoco, ordinato dal sindaco Bill de Blasio. Gli agenti di polizia, a differenza dei giorni precedenti, hanno iniziato a far rispettare il provvedimento, regolarmente violato dai manifestanti. Intanto il presidente degli USA, Donald Trump, commentando i dati positivi della ripresa dell'occupazione ha citato il nome di George Floyd ed ha affermato: "Abbiamo tutti visto quanto è accaduto la scorsa settimana. Non possiamo lasciare che accada. Spero che George ci stia guardando e dica che questa è una grande cosa che sta accadendo al nostro Paese. È un grandissimo giorno in termini di uguaglianza", ha detto il presidente, sebbene non sia chiaro se il riferimento a Floyd riguardasse i dati sull'occupazione o quelli relativi alle proteste di questi giorni, che sembrano assumere un carattere meno violento. L'uguaglianza, ha detto ancora Trump, "è ciò che prevede la nostra Costituzione ed è l'anima del nostro Paese". Inoltre, l'Alto Commissario per i diritti umani dell'ONU, Michelle Bachelet, ha affermato che i giornalisti che seguono le proteste "devono poter fare il loro lavoro senza essere attaccati, intimiditi e arrestati arbitrariamente", dopo che in varie città americane proiettili di gomma sono stati sparati dalle forze dell'ordine non solo contro manifestanti ma anche sugli operatori dei media.
Davide Fifaco