"Le forze di sicurezza stanno lavorando sodo", ha detto il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, precisando che le operazioni di sicurezza andranno avanti "fino al completo annientamento degli estremisti". Secondo un comunicato delle autorità kazake, tutte le regioni sono state "liberate e poste sotto maggiore protezione" con 70 checkpoint installati nel Paese.
Tokayev ha dichiarato ancora che i "terroristi" hanno causato danni su proprietà privata. Ha inoltre confermato che in Kazakistan sono giunte forze di pace dell'Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva sotto la guida della Russia e rimarranno nel Paese per un tempo limitato per garantire la sicurezza degli edifici strategici.
Successivamente il capo dello Stato kazako, in un discorso in diretta TV, ha garantito che non negozierà con i manifestanti. Tokayev ha aggiunto di aver autorizzato le forze di sicurezza di sparare senza preavviso.
"Dall'estero arrivano appelli ad entrambe le parti coinvolte di negoziare per trovare una soluzione pacifica. Idiozie. Trattare con i criminali, gli assassini? Abbiamo a che fare con criminali armati, perciò vanno annientati. E succederà presto", ha detto Tokayev.
Il presidente ha inoltre ringraziato i leader di Russia, Cina e Turchia per il loro sostegno, ha poi espresso particolare riconoscenza a Vladimir Putin, che ha inviato le truppe russe in Kazakistan per reprimere le rivolte.
L'alto rappresentate Ue, Josep Borrell, ha intanto affermato che Bruxelles guarda con "grande preoccupazione agli sviluppi" della crisi in Kazakistan. "I diritti e la sicurezza dei civili devono essere garantiti", ha aggiunto, sottolineando come "gli aiuti militari esterni riportano alla memoria situazioni che vanno evitate". L'Europa "è pronta a fornire il suo supporto", ha precisato.
"Gli Stati Uniti e il mondo intero monitorano tutte le eventuali violazioni dei diritti umani e sorvegliamo anche eventuali azioni che possano gettare le basi per una presa di controllo delle istituzioni del Kazakistan", ha detto invece il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price. Il segretario di Stato, Antony Blinken, in una telefonata col ministro degli Esteri kazako ha auspicato una "risoluzione pacifica e rispettosa dei diritti".
E. P.