Dopo oltre sei ore di trattative le delegazioni russa e ucraina hanno deciso per una pausa tecnica e di riprendere domani, martedi', i negoziati. Non si puo' parlare di fumata nera perche' i colloqui tra Russia e Ucraina si sono fermati per quella che e' stata definita dal governo di Kiev una pausa tecnica. Nel corso dei colloqui la parte ucraina ha evidenziato che le comunicazioni sono difficili ma che si sta procedendo, e che le delegazioni sono ferme sulle proprie posizioni in quanto vi sono molte divergenze politiche, precisando che la ragione del disaccordo e' che vi sono sistemi politici molto diversi. Le fonti hanno riferito che gli argomenti affrontati hanno riguardato l'evacuazione dei civili dalle aree piu' colpite dalla crisi, ma sul tavolo vi erano anche le questioni politiche alla base degli attuali attriti, vale a dire la neutralita', il riconoscimento della sovranita' russa sulla Crimea e dell'indipendenza del Donbass per Mosca, mentre per Kiev le richieste riguardavano principalmente il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe dai territori occupati negli scorsi giorni. Le distanze sarebbero ancora importanti, ma la pausa tecnica coincide con ogni probabilita' con una consultazione con i rispettivi governi su quanto emerso nelle ultime ore. Il prossimo giro di colloqui prevedono nuovi tentativi di giungere ai primi veri accordi. Domenica scorsa sia da Kiev che da Mosca era trapelato un certo ottimismo. I russi hanno giudicato i contatti avuti come positivi, mentre per gli ucraini era possibile gia' parlare di passi avanti. Secondo le fonti ucraine Mosca sta tenendo un atteggiamento piu' costuttivo non fissando piu' ultimatum o linee rosse da non oltrepassare.
Franco de Stefani