Foto: Reuters
Foto: Reuters

Sulla tematica dell'aborto Francia e Canada chiedevano di rafforzare il comunicato finale del G7 di Hiroshima di un anno fa che parlava di "accesso legale e sicuro".
Nessuno dei Sette, hanno sottolineato le fonti italiane replicando alle indiscrezioni trapelate su "organi di stampa", ha chiesto di "eliminare" il punto sull'aborto dalla bozza, nel quale resta invece il riferimento al gender equality. Ma le trattative vanno ancora avanti, dimostrando una differenza di sensibilità politiche sul tema.

Il governo di Giorgia Meloni, come noto, ha deciso di rafforzare l'apertura dei consultori alle associazioni Pro Vita; la Francia di Emmanuel Macron - ora alle prese con la sua più grave crisi politica -a marzo ha inserito, con voto bipartisan, il diritto all'aborto in Costituzione.
Negli Stati Uniti, invece, Joe Biden ha fatto della libertà di scelta delle donne, minacciata da Donald Trump, uno dei terreni di battaglia della campagna elettorale in vista del voto di novembre.

Intanto i Capi di Stato ed i governi presenti all'incontro appaiono determinati a ribadire il sostegno politico e militare al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Dalle indiscrezioni che emergono sulla bozza finale, diffuse da Bloomberg, c'è l'impegno ad "aumentare la produzione e la consegna" di armi a Kiev, e un duro richiamo alla Cina affinché smetta di sostenere la guerra di Vladimir Putin fornendo tecnologie e componenti di armi, utili alla fabbricazione di armamenti.

L'alleanza contro Putin si concretizzerà a Borgo Egnazia anche con la firma dell'accordo di sicurezza tra Ucraina e Usa e si continuerà a discutere di come utilizzare i profitti degli asset russi congelati in Europa.

La bozza di dichiarazione finale circolata sui media ribadisce inoltre l'appoggio dei Sette alla roadmap per Gaza, delineata da Biden, che adesso gode anche del sostegno del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il G7 proporrà ad Hamas di accettare l'accordo di cessate il fuoco e ad Israele di allentare l'escalation di una "offensiva militare su vasta scala" a Rafah, in linea con le indicazioni provvisorie ordinate dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aja.

Davide Fifaco