Donald Trump, con una dichiarazione pubblicata su Truth Social, ha reso noto che oggi comparirà davanti alla Corte Suprema di New York per rispondere delle accuse di frode fiscale. "Una vergogna", così l'ex presidente ha definito il processo che è scaturito dalle accuse mosse a lui e a due dei suoi figli nel settembre del 2022 dalla procuratrice generale Letitia James, secondo la quale i tre avrebbero gonfiato per decenni gli asset della Trump Organization al fine di ottenere finanziamenti più vantaggiosi.
Una prima sentenza sfavorevole è arrivata già la scorsa settimana con la richiesta di archiviazione respinta da parte del giudice Arthur Engoron. Secondo il magistrato, infatti, dalle prove emergerebbe che i tre imputati sono responsabili di frode per aver fornito informazioni false, aumentando i redditi della loro holding fino a 3,6 miliardi di dollari, aiutando Trump a ottenere prestiti per la costruzione di un golf resort a Miami, e due hotel di lusso. Il giudice Engoron ha, quindi, disposto la revoca della licenza ad alcune delle aziende dell'ex presidente e dei suoi figli, attirandosi le ire dell’ex presidente, che ha definito la procuratrice come "corrotta" e il giudice incaricato del caso come uno "squilibrato".
Trump d'altronde ha sempre respinto le accuse, definendo l'attività della magistratura come "antiamericana", frutto di un complotto finalizzato a danneggiare la sua campagna elettorale per le prossime presidenziali. Una vera e propria "caccia alle streghe" secondo il tycoon che nei prossimi mesi sarà chiamato a rispondere di altre accuse, tra le quali anche quelle di aver tentato di sovvertire il risultato delle elezioni presidenziali vinte da Biden nel 2020 e di aver gestito in modo negligente documenti confidenziali alla fine del suo mandato.
Barbara Costamagna