Ancora manifestazioni di protesta negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd causata da un agente della polizia di Minneapolis. A Luisville, durante uno di questi cortei, secondo quanto riportato dai media, un uomo è morto dopo che la polizia e la Guardia Nazionale hanno risposto ad alcuni spari, per disperdere la folla. Le autorità non hanno ancora chiarito da chi sia partito il colpo fatale e nemmeno le informazioni sull’identità della vittima.
Vittime anche nello Iowa. Due persone hanno perso la vita ed un agente è stato ferito in una sparatoria a Davenport. Secondo le locali forze dell'ordine tre poliziotti hanno subito un agguato durante un pattugliamento, e sono stati colpiti da vari colpi d'arma da fuoco sparati verso la loro auto, ferendo uno di loro che non è in pericolo di vita, i due decessi si sono registrati nello scontro.
Mentre crescono le tensioni tra forze dell'ordine e manifestanti, ci sono state anche dimostrazioni di solidarietà verso la comunità afroamericana da parte di alcuni dirigenti ed agenti di polizia, che si sono chinati su un ginocchio, atto di protesta nato già qualche tempo fa nel mondo sportivo, in particolare con il giocatore di football americano Colin Kaepernick, che compiva questo gesto durante l'inno americano in segno di protesta contro le ingiustizie e le oppressioni venendo anche criticato dal presidente degli USA Donald Trump.
In Michigan uno sceriffo ha marciato con i dimostranti, come pure il capo della polizia di Norfolk, in Virginia. In ginocchio anche alcuni agenti davanti alla Casa Bianca, a Miami e a Santa Cruz.
Intanto, Trump ha rilanciato su Twitter uno degli slogan della destra usato a fine anni Sessanta dall'allora candidato presidenziale Richard Nixon e da Ronald Reagan, all'epoca governatore della California: "Ordine e legge" ed ha minacciato di fare intervenire l'esercito se gli amministratori locali democratici non useranno il pugno duro contro la violenza.
Reazioni da tutto il mondo sulla situazione statunitense. Dalla Cina definiscono il razzismo "una malattia cronica della società americana". Proteste anche a Toronto, Berlino, Londra (dove ci sono stati undici arresti) ed in Nuova Zelanda.
Davide Fifaco