Fra i primi ad intervenire sulla questione, il segretario generale dell'Onu Antonio Gutierres, che ha lanciato un appello alla moderazione: "Bisogna evitare azioni che possano provocare un'escalation e peggiorare le sofferenze della popolazione siriana". Più dure invece le parole del suo omologo Nato, Jens Stoltenberg, che sottolinea il suo sostegno all'operazione spiegando che "ridurrà la capacità del regime di condurre ulteriori attacchi chimici". E arrivano intanto anche le reazioni dei diretti interessati; per Emmanuel Macron l'ultimo attacco chimico contro civili a Douma e' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. " Ho ordinato alle forze armate francesi di intervenire nell'ambito di un'operazione internazionale diretta contro arsenali chimici clandestini del regime siriano", ha spiegato il presidente francese. Anche la Gran Bretagna sottolinea di aver preso parte all'operazione con l'intento di fare l'impossibile per scongiurare la morte di civili. .
Dura la replica della Russia secondo cui l'operazione militare senza un mandato del Consiglio di Sicurezza dell'Onu rappresenta una violazione del diritto internazionale e un atto di aggressione contro un Paese che sta combattendo il terrorismo sul proprio territorio. Dello stesso parere anche l'Iran che evidenzia come gli Stati Uniti e i suoi alleati abbiano agito senza alcuna prova certa sulle presunte attività chimiche e prima del responso dell'Opac, l'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche.