Fotografija je simbolična. Foto: AP
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Un colloquio telefonico dai toni fermi e decisi, quello intercorso tra il Ministro della difesa americano Llyod Austin e quello russo Andrei Belousov. Si tratta, ha riferito il Pentagono della prima conversazione ufficiale tra i due Paesi da quando Belousov è in carica dallo scorso 13 maggio. Washington ha fatto sapere di aver discusso la necessità di mantenere delle linee di comunicazione aperte e trasparenti nel contesto del conflitto in corso, mentre Mosca ha messo in guardia gli USA della pericolosità dei continui rifornimenti di armi all'Ucraina. Austin ha sostenuto la richiesta a Mosca di ritirare i propri soldati e che i confini precedenti alla crisi vengano riconosciuti. La Russia ha affermato che i colloqui sono stati avviati dagli Stati Uniti e che i due ministri hanno scambiato opinioni anche su altri argomenti che però non sono stati apertamente dichiarati. Una situazione complessa, sempre più minacciata da un possibile peggioramento della situazione in quanto gli Stati Uniti, lo ricordiamo, giorni fa hanno dato il via libera a Kiev di utilizzare le loro armi oltre l'area di Kharkiv come concordato precedentemente. Nel frattempo, tra Russia e Ucraina è andato in scena uno scambio di prigionieri. Mosca ha annunciato di aver consegnato 90 soldati ucraini a Kiev in cambio di altrettanti militari detenuti dal governo di Kiev. L'accordo tra le parti è stato mediato dal decisivo ruolo giocato dagli Emirati Arabi Uniti. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, gli sforzi per rimpatriare i detenuti di guerra rimasti continueranno. "Garantiremo il rilascio di tutti", ha dichiarato con risolutezza. Anche il Cremlino ha confermato lo scambio, precisando che i loro soldati sono stati trasportati nella capitale russa con un aereo da trasporto militare. Si tratta della cinquantesima operazione di scambio condotta finora.