Il ripristino delle sanzioni, revocate con l'accordo sul nucleare firmato nel 2015, è stato annunciato già venerdì dall'amministrazione Trump. Gli Stati Uniti vietano il commercio di petrolio e transizioni finanziarie con l'Iran. Questa seconda tranche di provvedimenti penalizzerà soprattutto i paesi che stanno ancora importando petrolio dall'Iran e quelle società che continuano a fare affari con singoli o entità inseriti nella lista nera degli Stati Uniti.
Secondo quanto spiegato dal segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e quello al Tesoro, Steve Mnuchin, le nuove sanzioni rimarranno in vigore fino a quando l'Iran non smetterà di sostenere in terrorismo, rinuncerà al coinvolgimento nella guerra in Siria e fermerà i programmi nucleare e missilistico. Pompeo ha anche annunciato che si tratta delle più rigide sanzioni contro Teheran nella storia.
Le società di tutto il mondo dovranno quindi scegliere se continuare a fare affari con l'Iran o con gli Stati Uniti. Sia Teheran che gli altri firmatari dell'accordo sul nucleare si stanno comunque ancora impegnando a preservare l'intesa sottoscritta nel 2015.
Intanto a Teheran e in altre città iraniane migliaia di persone sono scese in piazza scandendo slogan quali "Abbasso gli Stati Uniti" e "Abbasso Israele", bruciando una bandiera americana ed una dello Stato ebraico. Le manifestazioni sono state organizzate per celebrare il 39esimo anniversario del sequestro dell'ambasciata americana.