Borse in caduta, risparmiatori preoccupati, banche centrali e governi che cercano paracadute per attutire i contraccolpi sul sistema bancario e le imprese. É uno scenario purtroppo già visto ma che sta preoccupando non poco mercati, governo e soprattutto investitori quello determinato dal commissariamento della Silicon Valley Bank, l’istituto californiano, la sedicesima banca degli Stati Uniti con un volume di attività da 210 miliardi di dollari, chiusa venerdì dalle autorità di regolamentazione americana dopo che le sue azioni erano crollate scatenando una sorta di corsa agli sportelli.
La banca a cui si appoggiano molte startup nel settore informatico, aveva annunciato, mercoledì scorso, di aver perso 1,8 miliardi di dollari nella vendita di buoni del tesoro statunitensi e titoli a causa dell'aumento dei tassi di interesse, ma è possibile che le difficoltà siano determinate anche dal crollo del settore delle criptovalute.
Non si tratta di una banca in grado da sola di mettere in crisi il sistema, anche se la crisi ha già coinvolto altri due istituti, ma rimangono da vedere gli effetti che il commissariamento della banca avrà sul settore delle startup.
Il governo degli Stati Uniti ha assicurato che tutti i clienti della SVB avranno accesso a tutti i loro depositi a partire da oggi, e che i conti sono in sicurezza, mentre la Banca centrale americana, la Federal Reserve, ha annunciato che si sta creando un nuovo strumento per sostenere le banche contro i rischi finanziari causati dal crollo di venerdì. “Chiederò al Congresso e alle autorità di regolamentazione bancaria – ha detto il presidente Joe Biden - di rafforzare le regole per le banche per evitare che questo tipo di fallimento si ripeta e per proteggere i posti di lavoro degli americani e le piccole imprese”. “Nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti e "i manager delle banche che si sono rivelate in difficoltà dovrebbero essere licenziati. Gli investitori invece - ha aggiunto - non saranno protetti, hanno accetto un rischio e quando il rischio non ripaga gli investitori perdono i loro soldi, così funzione il capitalismo”.
Per ora la crisi sembra circoscritta, e non ha in alcun modo le dimensioni delle crisi del sistema bancario viste negli ultimi 20 anni, ma Stati uniti e i governi europei sono determinati a non correre rischi ed evitare un nuovo 2008. Rimane da vedere se altre banche siano nelle condizioni cadere nella stessa spirale: anche in Gran Bretagna, dove c’è stato il fallimento della Silicon Valley Bank UK, il governo non esclude "un impatto significativo” sulla liquidità dell'ecosistema delle start-up tecnologiche.
Anche in Germania l’autorità di vigilanza bancaria ha congelato le attività della filiale tedesca della Silicon Valley Bank pur aggiungendo che la situazione costituisce una minaccia per la stabilità finanziaria perché “non è di importanza sistemica”.
Le borse hanno reagito in modo differente, e se Wall Street sembra avere fiducia nel governo e nella Fed, nonostante le perdite sui bancari, le borse europee sono andate in rosso, con Milano che ha chiuso a meno 4 per cento e Londra a meno 2,5.
Alessandro Martegani