Foto: Reuters
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Yahya Sinwar, 61 anni, che sostiene una posizione più militante di Hamas, è stato uno dei fondatori del movimento nel 1987. È nato nel 1962 a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, dove la sua famiglia è stata esiliata in occasione dell'Istituzione dello Stato di Israele. Sinwar ha passato più di 20 anni nelle carceri israeliane, dove, secondo quanto riporta Al Jazeera, ha imparato la lingua ebraica. Dal 2017 è diventato leader di Hamas a Gaza e anche in quell'occasione ha preso il posto di Ismail Haniyeh, nominato all'epoca leader politico del movimento.
Sinwar è inoltre in cima alla lista dei ricercati da parte di Israele. Viene infatti accusato di essere uno dei leader dell'attacco dello scorso 7 ottobre e da quel momento rimane nascosto.
La scelta di nominare Sinwar capo politico di Hamas segnala che la leadership sul campo a Gaza ha preso il posto di quella in esilio.
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, in un post su X ha definito Sinwar un terrorista. Secondo il ministro, la nomina di Sinwar a capo politico di Hamas è un'altra ragione per la sua "rimozione" e la distruzione del movimento. Katz ha poi sottolineato che l'obiettivo di Israele è ora "eliminare rapidamente" il nuovo capo di Hamas.
Il movimento libanese Hezbollah ha intanto salutato il nuovo volto alla guida di Hamas, sottolineando l'importanza del fatto che Sinwar proviene "dal cuore della Gaza assediata".
Il portavoce di Hamas ha al contempo affermato ad Al Jazeera che Sinwar continuerà con i negoziati per la tregua nella Striscia. E il primo appello al nuovo capo politico del movimento ad accettare un cessate il fuoco a Gaza arriva dal segretario di Stato americano, Antony Blinken. Secondo le sue parole, Sinwar "è stato e rimane il principale decisore quando si tratta di concludere la tregua". Blinken ritiene quindi "che spetta davvero a lui decidere se andare avanti con un cessate il fuoco".