I ribelli che hanno preso il controllo della Siria hanno dichiarato di aver trovato almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura nell'obitorio di un ospedale vicino a Damasco. Una persona di un'agenzia di stampa locale ha affermato di avere parlato direttamente con un combattente ribelle, che ha detto loro: "Ho aperto la porta dell'obitorio con le mie mani, è stato uno spettacolo orribile: circa 40 corpi erano ammucchiati e mostravano segni di orribili torture".
Intanto l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria afferma che "il piano di Israele è che la nuova Siria abbia a disposizione solo armi semplici da usare" e prosegue spiegando che "con più di 320 raid aerei in 48 ore Israele ha distrutto e sta distruggendo ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane".
Il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane ha però smentito le notizie circolate su alcuni media secondo cui forze israeliane si stanno avvicinando a Damasco: "È completamente falso", ha detto, ricordando che l'Idf è presente nella zona cuscinetto tra Israele e Siria e nelle basi del Golan siriano per impedire a forze ribelli di entrare nel Paese.
Nel frattempo, in Europa diversi Paesi hanno già iniziato a muoversi sul diritto di asilo ai rifugiati siriani. In prima linea Germania e Austria, che hanno già annunciato la sospensione dell'esame delle richieste d'asilo da chi proviene dalla Siria. Il governo austriaco ha deciso lo stop alle richieste di asilo dei rifugiati siriani e si prepara a "espellerli", secondo quanto riportato in un comunicato. La Grecia ha sospeso le richieste di asilo di circa 9.000 siriani.
Anche Danimarca e Norvegia hanno annunciato che sospenderanno l'esame delle domande di asilo dei rifugiati siriani "a causa della situazione molto incerta nel Paese dopo la caduta del regime di Assad".
Anche in Francia starebbero pianificando una simile misura temporanea.
Subito è salita sul carro anche l'Italia, che in un vertice di governo presieduto da Giorgia Meloni ha deciso di bloccare le domande d'asilo. "Il Governo - spiega una nota di Palazzo Chigi - ha stabilito, analogamente a quanto fatto da altri partner europei, di sospendere i procedimenti circa le richieste di asilo dalla Siria".
Infine, il ministro dell'Interno turco ha annunciato che ogni giorno fino a 20mila siriani rifugiati in Turchia possono rientrare in Siria. "La nostra capacità giornaliera ai valichi di frontiera per i rimpatri volontari, sicuri e dignitosi era di circa 3mila persone. Questa era una capacità sufficiente perché transitavano 350-400 persone al giorno. Tuttavia, poiché il numero degli attraversamenti potrebbe crescere, ora abbiamo aumentato questa capacità a 15-20mila", ha spiegato il ministro, mentre già da due giorni moltissimi siriani si sono diretti ai valichi di frontiera.
Davide Fifaco