La premier Giorgia Meloni dopo la riunione con il ministro degli esteri Tajani, il sottosegretario Mantovano, il capo di stato maggiore della difesa Cavo Dragone e il generale Figliuolo, responsabile del Comando operativo di vertice interforze, e i responsabili dell'Unità di crisi della Farnesina e dei Servizi di Sicurezza, ha precisato che gli italiani che attualmente si trovano ancora a Karthoum sono 140, mentre altri 19 sono impegnati in una crociera per sub, i quali “sono stati messi in sicurezza e trasferiti in Egitto”.
L’Italia come tanti altri paesi occidentali, si sta muovendo per organizzare l’evacuazione dei connazionali che si trovano nel Paese, attraverso velivoli militari. L’unico dubbio però è il luogo da dove possono partire tutti i cittadini, in quanto “nessuno degli aeroporti funziona, sono ancora sotto tiro”. Anche il ministro Tajani ha preso parola e ha definito la situazione che gli italiani stanno vivendo a Khartoum “molto complicata”. Ha continuato spiegando che stanno “lavorando a tutte le iniziative che possano portare a un cessate il fuoco ed a una tregua duratura tra le parti in conflitto, ma il timore è che non abbiano intenzione di sedersi a un tavolo”. Il ministro ha concluso augurandosi “che non vengano distrutte le grandi infrastrutture che sono utili al popolo del Sudan”.
Tra gli altri Paesi che stanno agendo per l’evacuazione di cittadini stranieri che si trovano in mezzo al conflitto, anche gli Stati Uniti, che hanno provveduto all’evacuazione del personale dell’ambasciata americana di Karthoum con le rispettive famiglie, ma tramite elicotteri. A riguardo il presidente Joe Biden ha dichiarato che “l’evacuazione militare del personale dell’ambasciata statunitense è stata completata” e ha anche chiesto “la fine di una violenza inconcepibile”. Di seguito anche il governo francese ha reso noto di aver intrapreso un’operazione per l’evacuazione dei suoi cittadini. L’unica speranza adesso è quella che le due parti coinvolte nel conflitto siano disposte a concedere una tregua duratura.
B.Ž.
