Tempi amari per i parchi di divertimenti più famosi al mondo: la pandemia ha colpito duramente il settore del turismo, e in particolare la strutture, come i parchi a tema, dove è praticamente impossibile mantenere le distanze.
Ne sanno qualcosa i dipendenti della Walt Disney Company, che ha annunciato un taglio del 13 per cento dei suoi 223 mila dipendenti: 28 mila persone in tutto rimarranno senza lavoro, per la maggior parte contratti part time.
Finora non è stato specificato quali parchi a tema saranno colpiti e in che misura, ma la dirigenza di Disney Parks, Experiences and Products ha fatto sapere che il diffondersi della pandemia ha causato da aprile a giugno, un crollo del fatturato dell’85per cento rispetto allo scorso anno, quasi un miliardo di dollari in meno. Fra i parchi a rischio ci Disneyland Resort e Disney California Adventure Park ad Anaheim, poco distante da Los Angeles, e Walt Disney World ad Orlando, in Florida.
Lo scorso aprile la Disney aveva annunciato accanto a un taglio delle spese, riduzione dei salari dei dirigenti e l’interruzione dei progetti di sviluppo, ma non è bastati a salvare i posti di lavoro. “Per quanto sia stato letteralmente straziante prendere queste decisioni, – ha dichiarato Josh D’Amaro, presidente dei parchi Disney -, questa era l’unica soluzione per fronteggiare l’impatto prolungato del Covid-19 sulle nostre attività”.
La decisione ha determinato un nuovo calo sulle azioni della Disney, taglio viene infatti interpretato dagli investitori, come una conferma che la ripresa nel settore dei viaggi e dell'intrattenimento sarà il più lenta rispetto al resto dell’economia mondiale.
Alessandro Martegani
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