Foto: EPA
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La rinascita degli Stati Uniti come grande nazione è stata, fin dall'inizio della campagna elettorale, il faro che ha guidato le azioni e le parole di Donald Trump. Il neoletto ha deciso di insediare candidati "non convenzionali" a posti di governo di alto livello, accomunati dalla loro indiscussa fedeltà. La nomina che in queste ore sta facendo maggiormente discutere riguarda Matt Gaetz a nuovo capo dicastero della Giustizia, una scelta che ha generato perplessità persino tra i repubblicani. Negli scorsi anni avrebbe partecipato a festini con prostitute, alcune delle quali minorenni. L'indagine del Dipartimento di giustizia si è conclusa senza alcuna incriminazione. I suoi oppositori al Congresso sono convinti che questo sia il motivo per cui Gaetz si è dimesso irrevocabilmente da deputato subito dopo la decisione di Trump. Robert Kennedy Junior, noto per le sue posizioni critiche nei confronti dei vaccini per il Covid e per le sue teorie del complotto, è stato incaricato a guidare il dipartimento della Salute. Un nome legato a una famiglia politicamente influente: è il nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy assassinato nel 1963. Da ricordare che Trump ha promesso giustizia per quanto accaduto volendo rendere pubblici tutti i documenti riservati relativi alla sua morte. Il Pentagono è in allarme per la nomina di Pete Hegseth, noto conduttore di Fox News, a Segretario della Difesa. Si teme una purga tra gli alti comandi militari, con l'obiettivo di assicurare una fedeltà assoluta a Trump. La scelta poi di Tulsi Gabbard come direttrice dell'intelligence nazionale, nonostante la sua inesperienza e le posizioni filo-russe, desta ancora più preoccupazione. All'interno del movimento che sostiene il neoeletto, invece, c'è delusione anche per la nomina di Marco Rubio a Segretario di Stato e di John Thune nuovo leader al Senato, considerati non abbastanza leali alla nuova agenda.

Alessia Mitar