Confermando l'uccisione del leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, in Afghanistan, il presidente statunitense, Joe Biden, ha affermato che "giustizia è stata fatta". L'operazione della CIA, la prima dall'uscita dal paese asiatico un anno fa, è stata un "successo totale. La sua famiglia è rimasta illesa, nessuna vittima civile", ha spiegato Biden. "Non permetterò mai all'Afghanistan di diventare nuovamente un rifugio per i terroristi", ha aggiunto il capo della Casa Bianca, che ha ordinato l'attacco contro al-Zawahiri giovedì scorso.
I talebani hanno intanto confermato e condannato l'operazione, a loro avviso in contrasto con gli accordi di Doha e con i principi del diritto internazionale.
Al-Zawahiri iniziò a lavorare con Osama bin Laden durante l'occupazione sovietica dell'Afghanistan e assunse le redini dell'organizzazione terroristica nel 2011 dopo la sua uccisione. A lungo non fu chiaro se fosse ancora vivo, solo ad aprile era apparso in un video, successivamente i servizi segreti americani avevano scoperto che la sua famiglia viveva a Kabul. Al-Zawahiri si trovava sul balcone della casa in cui abitava, di proprietà di uno dei leader dei talebani, mentre è stato colpito da due razzi hellfire.
E. P.