Foto: EPA
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Al loro arrivo al vertice, i ministri di Italia e Austria, Antonio Tajani e Alexander Schallenberg, si sono detti rattristati dal fatto che la questione siriana sia diventata marginale e venga spesso sovrastata dai recenti conflitti in Ucraina e a Gaza. La situazione in Siria è infatti ancora precaria con oltre il 90 percento della popolazione che vive al di sotto della soglia della povertà, 7 siriani su 10 necessitano infatti di assistenza primaria. Nonostante l'Ue sia il maggiore contributore internazionale per quanto concerne gli aiuti umanitari - con donazioni fino a 33 milioni di euro - la Siria rimane uno dei protagonisti del maggior flusso di profughi del mondo con quasi 14 milioni di sfollati interni e rifugiati. I ministri degli Esteri dell'Ue hanno pertanto chiesto all'Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell di riconsiderare la strategia europea adottata il 3 aprile 2017 che doveva facilitare la transizione politica nel Paese, rispondere alle esigenze umanitarie, promuovere la democrazia e assicurare alla giustizia i responsabili dei crimini di guerra in favore di una politica comunitaria più attiva, orientata ai risultati e innanzitutto operativa. L'obiettivo è infatti raggiungere le condizioni per ritorni sicuri, volontari ma soprattutto dignitosi dei rifugiati siriani, in conformità con gli standard dell'Agenzia Onu per i rifugiati, scrivono nella missiva indirizzata al capo della diplomazia Ue. I paesi Ue attualmente ancora accolgono oltre un milione di rifugiati siriani, di cui oltre la metà in Germania. Contraria alla proposta si è detta invece la delegazione del Partito Democratico a Bruxelles, secondo cui sarebbero diversi i punti poco chiari o addirittura contraddittori. Per il Pd, la lettera rappresenta sostanzialmente un tentativo di riabilitare Assad per rispedirgli i profughi. Per Tajani questa rappresenta invece un punto di partenza su cui bisognerà ancora lavorare. Il problema è ora sulla scrivania di Borrell, che ne discuterà con i ministri dei 27 già dal prossimo Consiglio Ue Affari esteri, dopo la pausa estiva.

M.N.