Una crescita reale del prodotto interno lordo pari al 5 percento nel 2017, superiore anche alle previsioni; picco nell'ultimo trimestre, con un più 6 percento. Bisogna tornare indietro di dieci anni, al secondo trimestre 2008, per registrare una crescita cosi robusta. Tenuto conto che l'economia slovena è uscita definitivamente dal tunnel della crisi nell'ultimo trimestre 2013, periodo del maxi salvataggio del sistema bancario sloveno, con una iniezione di capitale da parte dello stato pari a 2,8 miliardi di euro, sono già quattro anni che il paese registra una costante crescita economica, con una decisa accelerazione proprio nel 2017. Tra i fattori che hanno maggiormente contribuito a determinare questo quadro positivo, vanno citati l'aumentato consumo interno e la ripresa degli investimenti, questi ultimi grazie soprattutto al mercato immobiliare. In forte crescita le esportazioni. La disoccupazione è in costante e deciso calo, si è tornati ai livelli pre-crisi; sono sempre di più le imprese che cercano forza lavoro adeguatamente formata. Alla voce retribuzioni, nell'ultimo trimestre 2017 è stato riscontrato un generale aumento, che resta però moderato. Soddisfazione è stata espressa dal premier Cerar; la forte crescita del PIL, sottolinea, dimostra che siamo saldamente sulla strada giusta per il consolidamento finanziario della Slovenia. Il capo del governo ha comunque messo le mani avanti, dicendo che bisogna restare cauti; non consumare più di quanto si produce, ha avvertito. Infine, per quanto riguarda l'inflazione; a febbraio è stata dell'1,2 percento su base annua; rispetto a gennaio, il costo della vita è invece aumentato dello 0,7 percento. Inflazione che si sta portando verso l'obiettivo fissato dalla Banca Centrale Europea; vicina, ma non oltre il 2 percento.