Un monumento quello posto nel bosco di Panovec, nei pressi di Nova Gorica, che ricorda il sacrificio di centinaia ucraini che, trascinati dalle onde della grande storia, si ritrovarono a perire lontano da casa, nel goriziano a centinaia di chilometri dall’Ucraina occidentale. Proprio da qui arrivavano, infatti, i soldati del ventesimo e ventiduesimo reggimento di fanteria della Guardia nazionale dell’esercito austro-ungarico (battaglioni erano composti per il 70% da ucraini), che combatterono nell’estate del 1916 nelle vicinanze dell’Isonzo.
Proprio a loro è dedicato il monumento eretto nell'estate del 1917, che rappresenta il punto centrale per quanto riguarda il percorso della memoria che si snoda in questi luoghi. In occasione del restauro della lapide, avvenuto grazie alla collaborazione tra il comune di Nova Gorica e l'ambasciata ucraina di Slovenia, con l'aiuto dell'Associazione del Fronte dell'Isonzo 1915-1917, della Fondazione Sentieri della Pace, dell'Istituto per la protezione del patrimonio culturale della Slovenia, del servizio forestale sloveno, delle amministrazioni locali e di aziende private le autorità del goriziano e la rappresentanza diplomatica ucraina hanno organizzato lo scorso 16 maggio una cerimonia in loro ricordo.
Come hanno sottolineato i relatori il monumento non intende ricordare generali e capi militari, ma omaggiare i "soldati comuni" morti durante quello che viene definito il primo conflitto totale della storia. Inoltre molti di essi hanno colto l'occasione per rimarcare l’importanza di lavorare per la pace e per mandare una segnale di vicinanza a chi sta soffrendo non solo in Ucraina ma in tutto il mondo a causa dei tanti conflitti che ancora colpiscono le popolazioni di molte parti del pianeta.
Barbara Costamagna