Foto: BoBo
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30 giorni non sono stati sufficienti per trovare un mandatario in grado di raccogliere il necessario numero di voti in Parlamento, 46, per dare vita ad una maggioranza di governo. Spettava al presidente della repubblica indicare il candidato; Borut Pahor, dopo una serie di consultazioni con i gruppi parlamentari e i potenziali mandatari, Janez Janša, leader del partito democratico, che alle elezioni del 3 giugno ha conquistato la maggioranza relativa e Marjan Šarec, che con la omonima lista è arrivato secondo, ha dovuto constatare che nessuno dei due era in grado di formare una coalizione con i numeri per governare. Janša, al quale Pahor aveva affidato l'incarico esplorativo, non ha raccolto adesioni al suo programma di governo; disponibiltà sono arrivate soltanto da Nuova Slovenia e partito nazionale. Marjan Šarec, dal canto suo, ha avviato trattative per una coalizione a sei coinvolgendo, oltre alla sua Lista, partito del centro moderno, socialdemocratici, Desus, Partito Alenka Bratušek e la stessa Nuova Slovenia che, però, lo scorso lunedi ha deciso di abbandonare il tavolo negoziale ritenendo che una maggioranza del genere, cosi eterogenea, non sarebbe capace di garantire un governo stabile. Un ritiro che ha tolto a Šarec il numero di voti necessari per la fiducia. E giovedi, allo scadere dei termini fissati dal capo dello stato per una risposta, /gli aveva concesso una settimana di tempo, per decidere se accettare o meno l'incarico di mandatario/, è stato Janša a dire di NO, non avendo garantita una maggioranza in Aula. Ora si apre il secondo round, 14 giorni di tempo durante i quali lo stesso presidente della repubblica, ma anche un gruppo di deputati possono proporre un mandatario. Janša ha detto di ritenere ancora possibile una coalizione, anche con partiti che hanno programmi diversi, senza però includere quelli che componevano il governo uscente. Al raduno estivo dell'SDS nell'alto isontino ha ribadito: "vogliamo un governo stabile e autorevole, l'alternativa sono nuove elezioni". Šarec invece continua le consultazioni con i partiti già impegnati nella trattativa da lui condotta e, per avere i numeri, cercherà di coinvolgere il partito Sinistra.