Alla cerimonia solenne svoltasi allo Cankarjev Domper celebrare il premier Janez Janša è intervenuto spiegando che la priorità slovena ma anche europea è rappresentata dalla sfida demografica. “Senza gli sloveni, la lingua slovena e la cultura la Slovenia non sarebbe mai potuta esistere” ha detto Janša sottolineando però per l’indipendenza hanno votato anche numerosi rappresentanti delle minoranze ungherese e italiana, ma anche altri” ha detto il premier. “L’indipendenza slovena è stata un’innovazione, nessun altro popolo si è difeso dall’aggressione come lo abbiamo fatto noi” ha detto il premier aggiungendo che i fatti ci stanno dando ragione “stiamo creando più di quanto lo sta facendo qualsiasi altro paese dell’ex Jugoslavia, la Slovenia in questo momento si trova tra i dieci paesi più sicuri al mondo”. Janša ha poi parlato anche degli ottimi risultati economici che il paese sta raggiungendo “la retribuzione lorda è realmente più alta rispetto al periodo antecedente alla pandemia come lo è pure la pensione media, mentre i risparmi delle famiglie nelle banche sono aumentati di tre miliardi e mezzo, quelli delle aziende invece di due miliardi” ha spiegato Janša. Intervenuto precedentemente alla seduta solenne della Camera di Stato, il Presidente Igor Zorčič ha ribadito che la ricchezza ella società verrà raggiunta nel momento in cui “saremo tutti in grado indipendentemente dalle differenze che ci contraddistinguono di concordare in che mondo desideriamo vivere”. Il consenso plebiscitario del 95 per cento è stato raggiunto grazie alle “motivazioni storiche economiche e dei principi che ci hanno portati a fare questo passo coraggioso”, si è trattato di un passo storico che secondo Zorčič ha dimostrato la ferrea volontà del popolo sloveno dimostrata poi co la guerra d’indipendenza. Oggi dobbiamo riflettere se ci troviamo sulla strada giusta, ha poi detto Zorčič “da due anni stiamo lottando contro l’epidemia e le sue conseguenze mentre ci sono persone che stanno approfittando della situazione per guadagnare punti politici”. Puntando chiaramente il dito contro l’esecutivo Zorčič ha detto che governare con decreti incostituzionali, le accuse mosse ai tribunali le ingerenze nell’agenzia stampa nazionale sono cose che mettono in luce tutt’altro che il rispetto della costituzione slovena.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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