Sul tavolo del Governo le misure da adottare per contenere la diffusione del coronavirus e arginare l'elevato numero di casi di rientro registrati nelle ultime settimane che riguardano per la maggior parte la vicina Croazia. Solo la scorsa settimana sono stati, secondo fonti dell'Istituto nazionale per la salute pubblica, 65. Più dei due terzi dei casi importati di recente sono giovani dai 15 ai 34 anni che hanno frequantato locali notturni croati, come la spiaggia di Zrče sull'isola di Pago.
L'esecutivo assieme al gruppo di esperti sta quindi considerando più scenari; la quarantena obbligatoria di 14 giorni al rientro dalla Croazia per tutti senza ecezzioni e questo a partire già dal prossimo fine settimanea. Infatti il provvedimento potrebbe scattare già questo sabato o domenica. Oppure una quaratena selettiva che riguarderebbe solo alcune fasce di età, ovvero quelle più colpite dal coronavirus, da definire poi se l'inasprimento sarà esteso a tutto il paese o solo alle regioni considerate più a richio come quella spalatino dalmata, oppure l'introduzione del test rapido al rientro. La Regione istriana, ha ricordato il portavoce del Governo per il Covid19 Jelko Kacin è quella con il tasso più basso di contagi e va considerato anche l'alto numero di transfrontalieri che quotidianamente passa i confini istriani tra Slovenia e Croazia.
Intanto il bollettino giornaliero parla di 37 nuovi casi su 1092 test effettuati. Uno è stato accertato a Capodistria e un altro a Pirano. Non è stato registrato nessun nuovo decesso, il bilancio delle vittime resta fermo a 129. Sono 17 le persone ricoverate in ospedale, di cui 3 in terapia intensiva, nessun paziente è stato dimesso. Al momento, in tutto il paese sono 285 i casi attivi. (ld)