Il Codice di famiglia ha introdotto l'adozione di bambini nelle coppie della comunità LGBT e "ha abolito il matrimonio tra marito e moglie": per queste ragioni abbiamo presentato una denuncia alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Non usa mezzi termini Aleš Primc, il rappresentante della coalizione "Za otroke gre" che in conferenza stampa si è in realtà appellato ai diritti costituzionali e internazionali.
A gennaio la Corte costituzionale slovena ha stabilito che la decisione sull'inammissibilità dell'indizione del referendum sugli emendamenti al Codice di famiglia non è in contrasto con la Costituzione. Vale a dire, è la conclusione cui giunge Primc, non è ammissibile indire un referendum su leggi che eliminano l'incostituzionalità nel campo dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Secondo i promotori dell'appello alla Corte europea, ci sono contenuti più che sufficienti per preparare l'appello e vincere la causa, in riferimento agli articoli 6 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, vale a dire il diritto a un processo equo e a un ricorso effettivo.
Primc ha anche accusato il deputato del partito "Sinistra", Miha Kordiš, di adottare tattiche ostruzionistiche per boicottare il dibattito nella commissione parlamentare competente.
"Dimostreremo in maniera inequivoca che un bambino ha bisogno di una madre e di un padre", con l'obiettivo di educare bambini e genitori a opporsi a questa legge, definita iniqua, e allo stesso tempo a proteggere "i nostri figli dall'insegnamento su come cambiare genere e orientamento sessuale", ha affermato Primc.
Valerio Fabbri