Dopo il deragliamento del treno-cisterna a Hrastovlje-Cristoglie, con la conseguente fuoriuscita di circa 10 mila litri di cherosene, i sindaci dei comuni costieri di Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano hanno presentato al ministro per l'Ambiente, Simon Zajc, due proposte di fonti idriche alternative e supplementari per l'Istria slovena. Le piogge potrebbero infatti inquinare delle falde acquifere del Risano. Più che al danno economico, la preoccupazione è ora rivolta ai rischi ambientali, concretamente all'approvvigionamento idrico nella parte slovena dell'Istria. L'approvvigionamento idrico viene in questo momento garantito dalla vicina Croazia e dagli acquedotti carsici. Però a lungo termine potrebbe non bastare a causa della siccità. La carenza di acqua potabile si fa sentire nel Litorale da oltre 35 anni soprattutto durante la stagione estiva dove l’utilizzo aumenta dai 250 fino a 460 litri al secondo soprattutto a causa dell’aumento degli utenti che vanno dai 30 e fino ai 120 mila durante la stagione turistica.
E dalle Ferrovie slovene hanno fatto sapere che in seguito al deragliamento del treno si stanno cercando delle soluzioni a lungo termine. Sono infatti già in corso i lavori che riguardano il traforo di Hrastovlje con il posizionamento di un'apposita membrana protettiva. Come ha spiegato il Direttore delle Ferrovie dello Stato, Dušan Mes, entro la fine del mese saranno note le rilevazioni che riguardano la quantità di cherosene nella terra. Dopo l'incidente, i responsabili dell'Acquedotto del Risano, che rifornisce d'acqua potabile tutta la parte slovena dell'Istria, stanno costantemente analizzando campioni d'acqua. Finora tutti i controlli effettuati hanno dimostrato che l'acqua che beviamo dai rubinetti è assolutamente sicura e potabile.
E intanto venerdì a Capodistria si svolgerà la seduta straordinaria congiunta dei quattro consigli comunali costieri nel corso della quale si discuterà delle attività legate al risanamento della zona colpita dall’incidente ferroviario e all’approvvigionamento dell’acqua potabile nell’Istria slovena.
Dionizij Botter