"Si procedere a tentoni, per trovare la porta e la luce, sperando, nel frattempo, di non andare a sbattere contro qualche spigolo" - rileva una consulente scolastica presso un istituto dell'obbligo di Kranj. "A scuola come negli asili, in questo tempo sta accadendo un po' di tutto, ma una cosa è certa: gran parte del personale è impegnato a reagire a una situazione a cui nessuno era preparato, cercando da dare risposte e di rassicurare i bambini. In particolare, la didattica a distanza dopo un iniziale smarrimento per la novità che rappresentava, ha generato nei bambini avvilimenti e sperdimenti. I genitori spesso faticano nell'aiutare i propri figli a darsi un qualche ordine e a stabilire priorità, e la crisi sanitaria ha aumentato a dismisura le discriminazioni di classe. Molti bambini non hanno gli strumenti per seguire le lezioni" - rileva ancora la consulente scolastica. "E sono verosimilmente molti di più quelli che sono lasciati a sé stessi, e trascorrono intere nottate incollati agli schermi tra giochi e chat e, gli insegnanti, quando provano a interagire con loro sul web, li trovano affaticati e svogliati" - ribadisce un'insegnate di Lubiana. "Dopo un lungo periodo si è tornati alle lezioni in presenza e molti operatori scolastici, fra questi gli psicologi, sono impegnati ad aiutare i bambini a rinsaldare il legame con la scuola, che rappresenta una parte importante della loro vita affettiva e relazionale" - rileva una preside. Nei bambini e negli adolescenti, la scuola a distanza ha comportato un apprendimento più lento, e al contempo generato una profonda e pericolosa crisi intima e relazionale. La didattica tradizionale non potrà mai supplire la complessa e ricca rete di relazioni significative che si creano nelle classi in presenza. "Ciò che riveste un ruolo fondamentale poi nei ragazzi, come pure nei bambini più piccoli, è la stabilità all'interno del nucleo familiare, il supporto che ricevono, i modelli a cui si ispirano" - sottolinea la direttrice di un asilo infantile e, aggiunge - "L'angoscia dei bambini deriva anche dall'angoscia dei loro genitori, risentono delle loro difficoltà personali. Dal trascorre con loro solo i pomeriggi, sono passati a giornate intere per mesi, non socializzando quindi con i propri coetanei. La maestra e i compagni, con i quali trascorrevano 8 ore, sono improvvisamente spariti dagli occhi, dalle loro orecchie, dalla loro vita. Un vuoto relazionale colmato dalla criticità di molti genitori stressati per aver perso il lavoro. E con lo stress dei minori causato dalla pandemia e soprattutto quello generato in loro dagli adulti che noi operatori scolastici e sociali dovremo confrontarci ancora a lungo"- conclude la direttrice di un asilo di Lubiana.
Corrado Cimador