Il presidente dell'Unione sindacale dell’Università della Slovenia, Gorazd Kovačič, ha dichiarato che la mobilitazione nei tre atenei pubblici sloveni prosegue, perché il Governo continua a non invitare i rappresentanti sindacali al tavolo negoziale, nonostante la precedente giornata di sciopero, che si è tenuta lo scorso 30 maggio. Il sindacato di settore avrebbe, invece, ricevuto solamente una versione leggermente modificata dell'accordo di sciopero parziale, con il quale si "rinvia la questione degli stipendi degli associati e dei docenti universitari alla trattativa sui pilastri" del settore pubblico. Secondo Kovačič, l'attuale offerta del governo è troppo modesta per gli accademici che sono attualmente gli impiegati pubblici con le paghe peggiori rispetto alla loro reale categoria salariale.
Secondo il sindacato, questo dimostra che il Governo non è pronto a prendere provvedimenti rapidi per trovare un compromesso e impedire il blocco degli atenei.
Il sindacato dell'Università ha indetto, perciò, uno sciopero oggi e domani in tutte e tre le università pubbliche. La manifestazione centrale si è tenuta a Lubiana presso la Facoltà di scienze sociali, mentre mercoledì sono previsti vari eventi presso i singoli atenei. La richiesta centrale resta l'eliminazione delle disparità salariali. Non mancano critiche nei confronti della nuova legislazione sull’Istruzione universitaria.
Il Ministro dell'Università, della Scienza e dell'Innovazione, Igor Papič, e il Ministro della Pubblica Amministrazione, Sanja Ajanović Hovnik, sono stati invitati ad incontrare i rappresentanti dei gruppi professionali meno pagati per rispondere alle loro. Per ora ai manifestanti non è giunta alcuna risposta.
Barbara Costamagna