"Ogni giorno ci sono attacchi violenti nei nostri confronti, ogni giorno, qui davanti al parlamento. Dobbiamo vivere in sicurezza come cittadini e come deputati". Sono le parole dure e nette con le quali il deputato del Partito democratico sloveno Branko Grims ha commentato questa mattina la violenza subita nel primo pomeriggio di venerdì davanti alla sede dell'Assemblea nazionale. "Sono stato aggredito verbalmente e spintonato su questi scalini, ho rischiato molto", ha affermato Grims, che ha poi aggiunto di essere stato raggiunto anche da sputi e insulti prima di riuscire a liberarsi.
Grims, uno dei falchi del partito di Janez Janša da sempre associato con le rigide politiche anti-migratorie di quel governo, si è rivolto alla polizia già nella serata di ieri per cercare di risalire all'aggressore. Oltre a ricostruire l'accaduto, il deputato democratico ha rivolto un invito a tutta la società slovena ad abbassare i toni per cercare di vivere in modo civile, anche se poi egli stesso non ha rinunciato a ricordare come, secondo lui, sia la sinistra tutta a ricorrere a un linguaggio di incitamento all'odio e a fomentare un clima divisivo.
Già ieri tutte le forze politiche hanno condannato la violenza ed espresso la massima solidarietà, dal capo dello Stato Borut Pahor al premier Robert Golob, fino all'Istituto 8 marzo, la cui direttrice e nota attivista Nika Kovač è stata vittima di un'aggressione nei giorni scorsi. Secondo alcune indiscrezioni comparse sui media, la polizia è in possesso di alcuni fotogrammi delle telecamere a circuito chiuso ed è alla ricerca di un uomo sospetatto dell'attacco nei confronti di Kovač, la cui identità però è ancora sconosciuta.
Valerio Fabbri