Si avrà un notevole aumento, rispetto a quanto inizialmente preventivato; al posto di 628,2 euro, nel 2022 i Comuni potranno contare su 645 euro pro-capite, /con una spesa aggiuntiva per lo stato di 34 milioni di euro/, si salirà a 647 euro nel 2023. "Abbiamo dimostrato ancora una volta”, così il ministro Koritnik, “che il governo ascolta e ha a cuore le necessità delle autonomie locali e ha fiducia in quanti guidano le municipalità, che lavorano bene come dimostrato molto spesso anche durante l'epidemia".
I fondi verranno garantiti con la stessa modalità adottata finora. Una quota del 54% per l'importo forfettario arriverà direttamente dalle imposte sul reddito versate dai cittadini. Se ciò non sarà sufficiente, si ricorrerà al Bilancio dello Stato per assicurare i fondi mancanti. Si farà in modo, ha aggiunto Koritnik, che attraverso il lavoro dei Comuni, questi fondi tornino soprattutto ai cittadini sottoforma di servizi. Replicando ad alcune riserve espresse per un aumento così marcato del contributo forfettario, il ministro ha sottolineato la necessità di garantire che i fondi vadano effettivamente dove sono in programma investimenti, a vantaggio dei cittadini e con progetti di ampio respiro che diano risultati positivi. Al Ministero si sta lavorando ad una proposta di modifica della legge sul finanziamento dei Comuni, diretta ad integrare l'insieme dei compiti di Amministrazioni comunali congiunte, grazie alla rapida e significativa crescita delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nella Pubblica Amministrazione.
Cofinanziando l'assunzione di personale nel quadro di attività congiunte delle Amministrazioni comunali, lo Stato contribuirà così al rafforzamento dell'informazione dei Comuni nel garantire nuovi servizi ai cittadini. Il disegno di legge verrà trasmesso a breve alla Camera di Stato. Il Ministero sta intanto avviando consultazioni su ulteriori emendamenti alla legge sugli sgravi finanziari dei Comuni, allo scopo di varare misure aggiuntive per ridurre le spese a carico delle autonomie locali.
Delio Dessardo