Il Ministero delle Finanze, in risposta alla Commissione europea, ha sottolineato che per la Slovenia la procedura per i disavanzi eccessivi è una regola che fa parte del patto di stabilità e crescita che il governo di Lubiana rispetta nella progettazione delle politiche economiche da perseguire. In tal modo, il governo ha cercato di mantenere un saldo attivo nominale a medio termine, a di conseguenza la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine.
La Slovenia proseguirà con le attività atte al raggiungimento della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, in linea con le regole comunitarie, in modo da non frenare la crescita economica. Non verrà ridotto il limite di spesa dovuta all'assorbimento accelerato dei fondi UE, gli investimenti non diminuiranno, ma cercherà perlomeno di mantenere il livello raggiunto, allo stesso tempo si adopererà per il rafforzamento delle misure di sicurezza sociale ed il rafforzamento della politica sociale. "Per la Slovenia è fondamentale la tutela dell'attività economica e il rafforzamento della produttività ad un livello adeguato al debito pubblico", si specifica nella risposta del Ministero.
Bruxelles, venerdì scorso, ha sollecitato chiarimenti nella parte relativa agli sforzi in materia di politica fiscale, per verificare se rispetta i parametri comunitari di stabilità e crescita. La manovra correttiva del Bilancio per quest'anno prevede un utile pari allo 0,55 percento del PIL, e grazie al trend positivo per quanto riguarda la crescita economica, ridurrà ulteriormente il debito pubblico, portandolo entro l'anno al 66 percento del prodotto interno lordo. Fa però presente che la manovra correttiva prevede una crescita nominale delle spese del 4,5 percento, oltre la soglia massima raccomandata, fissata al 3,1 percento.
La commissione evidenzia, inoltre, che accoglierà favorevolmente ulteriori informazioni sulla composizione esatta dello sforzo di sviluppo strutturale e delle spese previste nel piano finanziario aggiornato in modo da comprendere come la Slovenia potrà evitare il rischio di deviazione significativa dagli obiettivi contemplati dalla politica fiscale comune.
Corrado Cimador