Foto: TV Slovenija
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Si tratta della seconda richiesta di pagamento dal meccanismo post pandemia da Covid-19, con la combinazione di fondi non rimborsabili e prestiti, e con un importo effettivo leggermente inferiore a causa di un anticipo precedentemente ricevuto. “È un considerevole pacchetto di finanziamenti, che ci aspettiamo arrivi entro la fine dell’anno” ha dichiarato il ministro, spiegando che una parte dei fondi sarà utilizzata per far fronte alle conseguenze ancora presenti nei territori che sono stati colpiti dalle inondazioni di quest’estate, con particolare riguardo per le misure a lungo termine volte a migliorare la protezione dalle alluvioni. Secondo le regole della Commissione europea, si prevede che le spese per le catastrofi naturali siano considerate “straordinarie” nell’anno in cui si verificano e per quello successivo, nel caso della Slovenia quindi si tratta del 2023 e del 2024. Il ministro Boštjančič però, come ha spiegato, sta cercando di ottenere una proroga da parte della Commissione, in modo tale che le spese di riparazione dalle inondazioni restino straordinarie almeno fino ad agosto 2025. Il piano di ripresa e resilienza, che ha ricevuto una valutazione positiva da Bruxelles a fine settembre, prevede 240 milioni di euro, di questi 220 sono prestiti e 20 sono finanziamenti a fondo perduto. La Slovenia, inoltre, nel quadro della modifica del piano, ha chiesto anche 404,5 milioni di euro di prestiti aggiuntivi per aumentare la capacità dell’infrastruttura ferroviaria, di cui 182 milioni saranno destinati alla riparazione di due linee regionali che sono rimaste danneggiate durante l’ondata di maltempo di agosto. Nel complesso quindi, il piano prevede 1,61 miliardi di euro di fondi non rimborsabili e 1,07 miliardi di euro di prestiti, con l’obiettivo di completare gli investimenti entro la metà del 2026.

B.Ž.