"Le molestie online e le minacce nei confronti dei giornalisti" in Slovenia "sono sempre più preoccupanti", si legge nel secondo rapporto annuale della Commissione europea sullo stato di diritto. Nel Paese "sono state inoltre segnalate diverse azioni legali contro giornalisti con effetto intimidatorio". Per quanto riguarda l'Agenzia di stampa slovena, il documento sottolinea che "le parti interessate nazionali e internazionali hanno espresso preoccupazione per il rifiuto delle autorità di finanziare la STA nell'anno 2021". La vicepresidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza, Vera Jourova, ha affermato che le autorità slovene devono garantire finanziamenti stabili alla STA, in quanto svolge un servizio pubblico. Ha inoltre ricordato la decisione della Commissione riguardo gli aiuti statali all'Agenzia di stampa slovena, notificata dalle autorità slovene a Bruxelles. La risposta rapida della Commissione, in questo caso, conferma chiaramente che è importante garantire i fondi necessari per la STA. "Stiamo monitorando la situazione dell'Agenzia di stampa e ci aspettiamo che le autorità slovene forniscano ancora una volta finanziamenti stabili che le consentiranno di svolgere il proprio lavoro", ha detto ancora Jourova.
Il commissario per la Giustizia, Didier Reynders, ha intanto annunciato che nel caso la Slovenia non nominasse al più presto i procuratori delegati europei, dopo l'estate seguiranno provvedimenti. Se Lubiana violerà la legge, verrà valutata una procedura dinanzi alla Corte di giustizia dell'Ue. Poiché si tratta anche di tutelare il bilancio dell'Ue, se lo stato di diritto non sarà rispettato, verranno presi in considerazione altri strumenti, ha aggiunto il commissario, tra cui il possibile congelamento dei fondi europei.
Il Ministero degli Esteri di Lubiana intanto fa sapere che studierà attentamente il documento e che la Slovenia, in qualità di presidente di turno del Consiglio dell’Ue, contribuirà attivamente all'ulteriore dibattito sui contenuti del rapporto. Il Ministero della Giustizia valuta che in determinati settori di sua competenza, la Commissione ha riscontrato progressi, ma che restano delle cose da risolvere.
Il commissario, Janez Lenarčič, sottolinea che l'esecutivo comunitario ha evidenziato l'esistenza di seri problemi con lo stato di diritto in Slovenia, soprattutto in materia di indipendenza della magistratura e dei media. Per quanto riguarda la STA, Lenarčič rileva che non si può condizionare il suo finanziamento limitandone l'autonomia.
La Commissione europea boccia, intanto, su tutta la linea, la politica del governo ungherese. "L'attuazione della strategia anticorruzione" in Ungheria "è in corso, ma la sua portata resta limitata. Persistono carenze per quanto riguarda il finanziamento dei partiti politici ed il lobbismo. Rimangono irrisolti i rischi di clientelismo, favoritismi e nepotismo nella pubblica amministrazione ad alto livello, nonché i rischi derivanti dal legame tra imprese e soggetti politici". Bruxelles sottolinea inoltre come "la raccomandazione di rafforzare l'indipendenza della magistratura, formulata nel contesto del semestre europeo" non sia stata ancora affrontata. "Permangono preoccupazioni per la mancanza di controlli sistematici e per l'insufficiente supervisione delle dichiarazioni patrimoniali ed interessi", prosegue la relazione della Commissione europea.
E. P., D. D.