
Il Ministero per la Giustizia ha affermato di essere lieto che nelle procedure sul caso Litijska siano stati fatti dei passi avanti e che le autorità competenti stiano svolgendo il proprio lavoro per chiarire la responsabilità e garantire la legalità nella gestione dei fondi pubblici nonché per prevenire che episodi simili si ripetano in futuro. Il Ministero ha anche sottolineato che sta collaborando attivamente con le istituzioni competenti e che si sta impegnando a chiarire la situazione nel modo più trasparente possibile. "Il nostro obiettivo rimane quello di rafforzare la fiducia dell'opinione pubblica nel funzionamento delle istituzioni statali, migliorare i processi di gestione della proprietà statale e rispettare rigorosamente lo stato di diritto", ha riferito ancora il dicastero.
Commentando la denuncia presentata dall'Ufficio investigativo nazionale contro in tutto quattro persone fisiche ed una persona giuridica, il ministro, Andreja Katič, ha avvertito che è fondamentale che le forze dell'ordine concludano il proprio lavoro il prima possibile e che la questione venga quindi chiarita in tribunale.
L'Ufficio investigativo nazionale ha infatti denunciato tre persone fisiche e una giuridica per abuso di posizione o di fiducia ed un'altra persona fisica per falsificazione di documenti nel caso del controverso acquisto dell'edificio sulla Litijska a Lubiana, destinato alle esigenze del sistema giudiziario. L'immobile è stato acquistato a un prezzo superiore al suo valore reale, grazie alla manipolazione del bando pubblico e alle falsificazioni della valutazione del valore dell'immobile e del certificato energetico, per ottenere un vantaggio illecito di 2,9 milioni di euro. L'edificio è stato acquistato per 7,7 milioni, ma la sua valutazione successiva ha rivelato un valore di mercato di 6 milioni.
Lo scandalo, lo ricordiamo, ha portato anche conseguenze nel mondo della politica: il segretario generale presso il Ministero della Giustizia, Uroš Gojkovič, ed il segretario di Stato, Igor Šoltes, hanno perso il proprio incarico; inoltre, Dominika Švarc Pipan, una volta a capo del Ministero della Giustizia, è stata costretta a dimettersi.