Anche in questo fine settimana i dati sulla pandemia non hanno concesso nessuna tregua, con l'indice medio settimanale al limite delle migliaia, e tutti i parametri in risalita. Per questo dal primo aprile fino al 12 nel paese sarà in vigore il regime di lockdown.
Chiuse tutte le attività commerciali ed i servizi ad eccezione di quelli di prima necessità. Serrati anche i confini regionali e nazionali, tranne per una serie di eccezioni; mentre l'insegnamento torna a distanza per gli studenti di ogni ordine e grado. Reintrodotto l'obbligo di usare la mascherina anche all'aperto.
La dottoressa Mateja Logar, capo del gruppo di esperti anti-Covid del governo, ha ribadito che si trattano di misure dolorose ma necessarie, visto il peggioramento del quadro epidemiologio in tutto il paese. A complicare la situazione è stata la diffusione della variante inglese, più contagiosa ed infettiva anche per coloro che sono vaccinati o sono già stati ammalati; e quindi si spera con la chiusura totale di fermare la crescita dei contagi che rischierebbe di mettere in crisi il sistema sanitario.
Quest'ultimo si trova già al limite delle sue capacità come ha confermato il direttore della terapia intensiva della clinica per malattie infettive di Lubiana, il prof. Matjaž Jereb; che ha ricordato che nonostante l'aumento del numero di posti in terapia intensiva nelle varie strutture ospedaliere del paese la situazione non è ancora ideale e l'intero sistema potrebbe collassare da un momento all'altro se non si argina questa terza ondata.
Le mascherine sono state reintrodotte ovunque, ha spiegato la Logar, perchè si tratta di virus più aerei che quindi possono infettare anche all'aperto. L'invito per Pasqua è a riunirsi solo con i parenti stretti, rispettando tutte le misure necessarie in modo da non far registrare un'ulteriore crescita come è accaduto dopo le vacanze natalizie.
Il 12 aprile ha garantito la Logar tutti gli studenti torneranno a scuola secondo le modalità attuali e per loro potrebbe essere introdotto il test fai da te per il Covid.
Barbara Costamagna