In Slovenia si segnala un nuovo decesso che porta il numero complessivo delle vittime dall'inizio dell'epidemia a 94. Le persone ospedalizzate sono 60 delle quali 21 in terapia intensiva. Una persona è stata dimessa. Per quanto attiene l'indagine a campione per capire la diffusione del virus a livello nazionale dei preventivati 3000 test ne sono stati eseguiti 1368 e prelevati 1371 campioni, che hanno riscontrato solo 2 casi di positività. Sul piano politico continua invece la polemica sugli approvvigionamenti di materiale sanitario, i cui costi e la qualità come lo stesso modo con cui è stato reperito risulterebbe poco trasparente, stando all'inchiesta televisiva condotta da una redazione della RTV di Slovenia, che ha dato voce alle accuse che arrivano da uno degli addetti agli acquisti; il premier Janez Janša via twitter ha ribadito di avere piena fiducia nell'operato del ministro dell'economia Zdravko Počivalšek, il cui nome è emerso proprio nella trasmissione televisiva. Janša ha precisato, il rapporto ordinato dal governo sull'approvvigionamento del materiale protettivo sarà sui banchi parlamentari la prossima settimana. Il governo ha rimandato l'approvazione del rapporto di tre ministeri: economia, difesa e sanità e dell'Ente per le scorte strategiche sulle forniture di mascherine ed altro materiale protettivo. L’esamina dei documenti dovrebbe confermare o smentire le pesanti accuse di pressioni politiche a favore di determinate ditte importatrici che sono state lanciate soprattutto nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda il 23 aprile. Una volta concordata la versione definitiva del rapporto, il governo dovrebbe inoltrarlo anche al parlamento. Per lunedì è stato anche convocato il Consiglio per la sicurezza nazionale. All'ordine del giorno il piano per affrontare epidemie simili a quelle del coronavirus e i rischi rappresentati della tecnologia 5G. E intanto è emerso che l’azienda Geneplanet, principale fornitrice di ventilatori Polmonari, al momento dello scoppio dell'epidemia del nuovo coronavirus, ha proposto di rescindere i contratti stipulati con la Slovenia, a seguito delle notizie apparse sui media di presunte irregolarità nell'approvvigionamento dei dispositivi di protezione. La società, secondo il suo direttore, Mark Bitenc, desidera così salvaguardare la reputazione dell'azienda che opera in campo internazionale.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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