La Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio di quest'anno si celebra per la prima volta con lo slogan "Cambiamo la concezione del suicidio", a partire dal mondo in cui se ne parla e si comunica. L'obiettivo di questo slogan, che sarà rilevante fino al 2026, è di aumentare la consapevolezza di quanto sia importante cambiare il modo in cui il suicidio viene discusso e compreso. È un passaggio da una cultura del silenzio e dello stigma a una dell'apertura, della comprensione e del sostegno, che richiede un cambiamento sistemico. Secondo gli esperti dell'Istituto per la la salute pubblica, solo in questo modo è possibile creare una società più solidale e compassionevole in cui il suicidio può essere prevenuto. In Slovenia nel 2023 sono stati registrati 358 suicidi, di cui 295 uomini e 63 donne, dati inferiori rispetto all'anno precedente. Il tasso totale di morti per suicidio ogni 100.000 abitanti era di 16,96%, il dato più basso degli ultimi dieci anni. Eppure la psicologa Saška Roškar ha spiegato che il lavoro da fare è ancora molto, dal momento che anhce parenti e amici che hanno perso qualcuno a causa del suicidio o che hanno affrontato il disagio suicidario di una persona cara possono essere essi stessi in difficoltà, e costituiscono un gruppo a rischio, troppo spesso trascurato.
Il simbolo internazionale per esprimere cordoglio a tutti coloro che hanno perso qualcuno a causa del suicidio è un fiocco giallo-arancio, ma la base di partenza di ogni iniziativa è e sarà il dialogo, perché solo una comunicazione aperta e compassionevole può aiutare a parlare di questi temi importanti anche in un'ottica di prevenzione, soprattutto attraverso la cooperazione tra i settori. Fra gli eventi in programma una tappa anche a Capodistria il 27 settembre prossimo, che Vita Poštuvan dell'università del Litorale spiega così ai nostri microfoni: "in collaborazione con il Comune abbiamo organizzato una giornata di incontri, presentazioni, workshop e dialogo nell'ambito del progetto "Ti capisci", che abbiamo fatto insieme agli studenti delle scuole primarie, in modo che i loro genitori possano provare a capire la loro realtà. Perché con queste iniziative l'obiettivo è di aiutare tutti, però soprattutto i più giovani, che sono anche la parte più debole e vulnerabile su questo tema della nostra società."
Valerio Fabbri