La decisione sulla revoca delle limitazioni al passaggio del confine tra Slovenia e Ungheria è stata presa durante l'incontro tra i ministri degli Esteri dei due Paesi, Anže Logar e Peter Szijjarto. Tutte le limitazioni sono state revocate ai quattro valichi aperti anche fino ad ora: Hodoš, Dolga vas e ai due valichi di Pince. Gli altri valichi verranno riaperti martedì. Le autorità slovene e quelle ungheresi, nelle ultime settimane, hanno intensamente discusso riguardo la riapertura dei confini, dopo che la situazione epidemiologica del nuovo coronavirus è nettamente migliorata. Dopo la Croazia, l'Ungheria diventa quindi il secondo stato con il quale la Slovenia ha revocato tutte le limitazioni sul passaggio della frontiera.
Per quanto riguarda il passaggio dei confini con l'Italia, rispondendo ad una domanda di Peter Verč, giornalista del quotidiano Primorski dnevnik, il portavoce del governo sloveno per l'emergenza Covid-19, Jelko Kacin, ha intanto spiegato che "il problema non è dalla parte slovena, ma da quella italiana. Quando i cittadini italiani passano il confine per ritornare a casa, devono rimanere 14 giorni in quarantena. Ciò non vale per i lavoratori transfrontalieri ed i bambini che vanno a scuola in Slovenia; si tratta di un regime particolare in vigore soltanto in una parte del Friuli-Venezia Giulia".
Kacin ha inoltre nuovamente annunciato che la prossima settimana, probabilmente martedì, si attende una dichiarazione di Milan Krek, direttore dell'Istituto nazionale di salute pubblica, assieme alla capo-responsabile dell'Istituto superiore della sanità italiana. In quella occasione ci sarà una discussione su cosa questi due servizi specializzati possono fare affinché il regime ai confini italo-sloveni dopo il 3 giugno, quando l'Italia ha annunciato la riapertura delle frontiere per i propri cittadini che rientrano in Italia, sia differente.
E. P.