Tutti concordi con la tesi che la Slovenia è un paese che sta invecchiando, e si sta impoverendo. Le cause sono diverse; chi sostiene che vige una politica del "welfare" sbagliata, chi punta il dito contro la poca trasparenza dell'apparato burocratico, chi parla di fuga di cervelli e dell'incapacità dello stato di fare qualcosa per fermare questa emorragia giovanile verso l'estero, chi come Zmago Jelinčič, storico leader del partito nazionale, riversa tutte le colpe sugli immigrati e i profughi presenti in Slovenia, mentre i partiti di orientamento ambientalista chiedono a gran voce provvedimenti e misure più severe nella lotta all'inquinamento.
In merito alla politica estera del paese, la Lista Andrej Čuš ha duramente criticato l'operato del capo diplomazia Erjavec, per la lista Solidarnost - Solidarietà va cambiata la politica globale europea, per Jelinčič sono sempre i migranti la causa della rovina della civiltà europea, per Andrej Šiško, già candidato alle ultime presidenziali, la Slovenia dovrebbe uscire dall'Europa quanto prima. Per la Lista Šarec l'interlocutore più credibile di Lubiana è Berlino e la Merkel. In merito alla sentenza di arbitrato con la Croazia, le posizioni sono quasi unanimi. La Slovenia deve far valere i propri diritti in merito al contenzioso. Per quanto concerne l'economia, fuori la politica dai consigli di amministrazione delle grandi aziende statali; questa la posizione di quasi tutti i rappresentanti delle liste presenti al confronto elettorale. Per Alojz Kovšca, attuale presidente del Consiglio di stato e candidato per "Economia Attiva" varrebbero solo due eccezioni - società energetiche e infrastrutture.