Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.
Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.

"Gli esperti vogliono e sono pronti a collaborare e senza il loro supporto non saranno attuati provvedimenti d'urgenza e modifiche di sistema". Lo ha detto il ministro per l'Ambiente, Uroš Brežan, dopo la riunione del Consiglio per le acque. "Dobbiamo unire tutto ciò che abbiamo a disposizione sul nostro territorio, altrimenti non riusciremo a dare una buona risposta alla situazione attuale", ha precisato. Secondo il ministro, il Consiglio per le acque unisce numerosi esperti dei settori idrologico, geologico e altri ancora e sarà coordinato dall'ingegnere edile e idrologo, Rok Fazarinc.
Questi ha detto che è importante che i membri del Consiglio per le acque siano d'accordo "su come procedere e su come affrontare il problema; su quali soluzioni dovranno essere rapide e quali a lungo termine". L'idrologo ha affermato poi che sarà necessario adattarsi sia ai cambiamenti climatici che ai fenomeni meteorologici estremi. "Insieme al Direttorato per le Acque ed al Ministero per l'Ambiente troveremo la strada giusta per cercare di risolvere il problema", ha aggiunto.
In questo momento, ha detto ancora Fazarinc, è importante che vengano risanati gli argini dei corsi d'acqua e che vengano ripuliti i letti dei fiumi. "Le zone non sono sicure. È necessario essere molto prudenti. Il problema non riguarda soltanto i letti dei fiumi ma anche gli affluenti, che sono ancora pieni di pietrisco, che nel caso di ingenti piogge, potrebbe causare gravi difficoltà", ha avvertito.
Neža Kodre, responsabile capo del Direttorato per le Acque, ha spiegato che nella seconda fase di risanamento sarà necessario trovare soluzioni tali da evitare il più possibile eventuali danni nel caso un evento meteorologico simile si ripeta in futuro. "Al momento stiamo effettuando interventi base. Se vogliamo però un risanamento serio, non può essere fatto in tempi brevi", ha detto Kodre. "I provvedimenti devono essere adeguati e ben studiati", ha sottolineato. La responsabile capo del Direttorato per le Acque si è detta soddisfatta che il Consiglio per le acque abbia fatto "proposte concrete su come migliorare ulteriormente le soluzioni sistemiche già conosciute".