È accaduto in questi giorni anche a Capodistria, dove due persone con sintomi simil-influenzali, poi risultate fortunatamente
negative al test sul coronoviras, hanno cercato assistenza presso la Casa della sanità creando grave allarme tra gli operatori da cui sono stati accolti e determinando per alcune ore la chiusura della struttura per sospetta contaminazione. Nonostante i ripetuti appelli e le raccomandazioni diffuse ormai da settimane varrà dunque la pena di ricordare che in Slovenia, come altrove, i protocolli di sicurezza prescrivono di non andare direttamente al pronto soccorso o in ambulatorio ma di rimanere in casa e di chiamare il proprio medico o uno dei numeri telefonici dedicati quando si hanno sintomi tali da suscitare il sospetto di contagio da Covid-19. Perché solo così si eviterà di contagiare altre persone. I segnali più comuni di una possibile infezione sono febbre, stanchezza e tosse secca, ma possono essere presenti anche indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Il medico va chiamato subito, non appena si avvertono i sintomi, oppure se si ritiene di essere stati contagiati perché si hanno avuto contatti con zone ad alto rischio o con persone infette. E sarà appunto il medico o l'operatore del numero di emergenza a fornire indicazioni su come procedere ed eventualmente dove fare il test. Per proteggere sé stessi e gli altri è poi importantissimo seguire alcune semplici norme igienico-sanitarie, come lavarsi spesso e accuratamente le mani, evitare abbracci e strette di mano e mantenere sempre almeno un metro di distanza con tutti, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce, pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. In questo momento così difficile sono necessarie prudenza e responsabilità da parte di ciascuno di noi.
Ornella Rossetto