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La Corte costituzionale ha stabilito che la legge sul procedimento penale non è in contrasto con la costituzione perché non stabilisce l'obbligo del ministro competente di valutare le circostanze modificate nella fase amministrativa del procedimento di estradizione di un cittadino straniero e di respingere l'estradizione, compito che spetta direttamente al ministro sulla base della costituzione. La Corte Suprema ha presentato una richiesta di valutazione della costituzionalità della legge poiché si ritiene che il ministro nella fase amministrativa del procedimento di estradizione non sia in grado di valutare i fatti e le prove riguardanti il rischio di tortura, trattamenti disumani o degradanti nel paese richiedente. La Corte costituzionale ha stabilito che l'individuo coinvolto nel procedimento di estradizione deve avere la possibilità di dimostrare il rischio effettivo e richiedere una nuova valutazione di tale rischio fino all'effettiva estradizione, tenendo conto anche di nuovi fatti e prove. La legge sul procedimento penale impone alla corte, nella fase giudiziaria del procedimento di estradizione, di valutare la probabilità di tortura, trattamenti disumani o degradanti nel paese richiedente, ma non lo richiede al ministro nella fase amministrativa. Tuttavia, secondo la Corte costituzionale, il ministro deve prendere in considerazione tali circostanze nell'ambito della fase amministrativa del procedimento di estradizione in base alla costituzione e respingerle, poiché la legge non richiede esplicitamente un obbligo concreto per tale valutazione. La Corte costituzionale ha chiarito che la legge è in conformità con la costituzione poiché non vieta tale valutazione al ministro e garantisce un efficace tutela legale. Tuttavia, tale valutazione si riferisce solo alla conformità costituzionale della regolamentazione legale nella fase amministrativa del procedimento di estradizione, ma non alla regolamentazione della valutazione delle circostanze modificate dopo la conclusione della fase amministrativa fino all'effettiva estradizione.

Corrado Cimador